Grande Capua. E’ il progetto che sta portando avanti l’associazione Magna Capys guidata da Paolo Del Forno. Si tratta dell’idea di fondere cinque comuni che insistono sull’Appia dando vita ad un unico Ente locale denominato “Grande Capua”. Le città individuate sono Capua, Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Curti e San Tammaro. Mettere insieme non solo amministrativamente ma anche la storia con il suo patrimonio immenso archeologico tra i territori dell’Appia, l’antica Regina Viarum che un tempo collegava Roma a Brindisi, quest’ultima porta d’accesso per l’Oriente.

Grande Capua
Grande Capua. Foto di mykhail_hnyda, IG

Grande Capua. Il comunicato di Magna Capys

Save the date! Il 10 e il 17 dicembre 2022 saranno allestiti i primi gazebo per la petizione popolare “Grande Capua” un progetto che ambisce a unire, tramite un procedimento di fusione, i comuni di Capua, Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Curti e San Tammaro.

Un progetto visionario che noi di Magna Capys – Grande Capua promuoviamo sin dal 2012 e che, ne siamo convinti, porterà benefici inimmaginabili a tutte le comunità che vi aderiranno.

Questa petizione è un evento molto importante perché rappresenta il primo atto concreto e ufficiale che verrà indirizzato al Presidente della Regione Campania ed ai Sindaci dei comuni interessati per avviare un dibattito pubblico e al tempo stesso per chiedere un referendum popolare finalizzato alla fusione dei 5 comuni.

Parliamo di 5 comuni che hanno in comune non solo tre millenni di storia, ma anche le tradizioni, la cultura e il tessuto economico-sociale, parliamo di 5 comuni che, sotto il piano urbanistico, formano già dagli anni 80 una “città continua”.

Questa petizione giunge dunque a coronamento di 10 anni di attività dell’Associazione Magna Capys caratterizzati da eventi molto importanti durante i quali diversi addetti ai lavori si sono confrontati e hanno discusso sulle fusioni di comuni.

Paolo Del Forno
Paolo Del Forno

In primis, prosegue Paolo Del Forno – presidente dell’associazione, parliamo di eventi come quello conclusosi pochi mesi fa, presso il Museo Campano di Capua, vale a dire la seconda edizione del convegno “Prospettive di riassetto della conurbazione Casertana” dove eminenti professori universitari dell’Università Vanvitelli, sindaci ed altri esperti del settore hanno partecipato ad un dibattito a 360 gradi sotto l’aspetto storico, urbanistico, normativo ed economico.

In seconda battuta, ma non per importanza, ci sarebbe un’altra grandissima novità. L’associazione Magna Capys – Grande Capua, proprio in questi giorni, ha aderito al FCCN, il Coordinamento Nazionale Fusione di Comuni.

Cos’è il FCCN? Si tratta di un’istituzione che fa da interfaccia tra i protagonisti dei processi di fusione per favorirne la realizzazione ed ottenere maggiori agevolazioni e vantaggi per i cittadini e le nuove amministrazioni comunali. Il coordinamento nazionale rappresenta, inoltre, un organo consultivo indispensabile per rappresentare le istanze dei soci presso le più alte istituzioni, per promuovere mediaticamente su scala nazionale le iniziative di fusione dei comuni e sostenere le attività dei comitati presso le sedi istituzionali locali e regionali. Svolge un importante ruolo propulsivo e divulgativo anche verso i cittadini ai quali vuole far conoscere meglio i vantaggi delle fusioni di Comuni, in particolare diffondendone le numerose storie di successo, e aiutarli a cogliere insieme questa straordinaria occasione di cambiamento per le nostre comunità.

Grande Capua. I vantaggi

Perché si dovrebbe realizzare il progetto Grande Capua? Con la realizzazione del progetto Grande Capua si cancellerebbero in un sol colpo la maggior parte dei problemi che affliggono le nostre comunità in primis attraverso dei notevoli risparmi derivanti dall’ottimizzazione delle risorse economiche, delle risorse umane e delle risorse strumentali e immobiliari delle amministrazioni comunali. Ci sarebbero degli ulteriori benefici economici grazie a degli ingenti finanziamenti pluriennali a fondo perduto da parte dello stato e della regione nonché una serie di vantaggi normativi come l’esenzione temporanea del patto di stabilità che consente di utilizzare maggiori risorse e di effettuare maggiori assunzioni. La nuova città inoltre riuscirebbe a diventare più competitiva perché capace di attrarre più investimenti privati e di intercettare maggiori fondi Europei.

Quali vantaggi ci sarebbero per i cittadini? Immaginate di svegliarvi e di ritrovarvi cittadini della più grande e popolosa città della provincia di Caserta, una delle più estese ed influenti della Regione con un importante peso politico ed un formidabile appeal per la sua storia e per le sue enormi potenzialità di crescita sociale ed economica. Una città che grazie al suo nuovo assetto è capace di offrire ai suoi cittadini maggiori servizi e maggiori opportunità spendendo meno e riducendo le imposte locali.