Michele Perugino, il Gastronomo. Impara l’arte dello street food fin da piccolo inseguendo le orme del nonno. Da cinque anni con il suo truck in via Nazionale Appia nell’ex Piazzale Vollaro in Santa Maria Capua Vetere, vende zeppole, panzarotti e altri fritti. Cibo da strada rispettoso delle tradizione ma senza trascurare la sperimentazione soddisfacendo i gusti di tutti.


Il Gastronomo. La storia di Michele
«Ho 26 anni, sono di San Prisco e faccio questo lavoro da un bel po’ di anni. Ho cominciato con mio nonno fin da piccolo. Lui è partito negli anni ’70 facendo i mercati: quello di Santa Maria e Caserta in particolar modo. Anche dei miei zii lo hanno seguito, io rappresento l’ultima generazione. Mio padre faceva il pugile, sono figlio di Prisco Perugino. Mio fratello come sanno tutti ha seguito le orme di papà. Il nome Gastronomo l’ho ereditato da mio nonno che ha cominciato con un semplice carretto, poi ha preso un bel truck. Dal 2019 è partita la mia esperienza qui nel Piazzale. Un’area che mi è sempre piaciuta, perché è una via di passaggio. Abbraccia tre comuni e circolano molte auto».

Il Gastronomo. La giornata lavorativa
«Mi alzo prestissimo. Scendo in laboratorio che ho sotto casa e comincio la preparazione. E la mattinata la passo così. E’ un lavoro duro che però mi piace. Mio nonno che mi ha fatto da padre non voleva, perché pensava di aver fatto tanti sacrifici per me e desiderava risparmiarmeli. Non mi fermo mai. Oltre a lavorare qui mi sposto per le feste di paese e per eventi privati, anche cerimonie».
Il Gastronomo e la tradizione
«Il mio cliente è vario. Dal bambino alla persona più anziana. Devo dire grazie a mio nonno, perché ha sempre offerto un prodotto di qualità e io ho imparato da lui. La gente mi vede qui. Può osservare la pulizia a cui tengo molto e si fida. Nonostante le innovazioni, il mio prodotto che rispetta la tradizione, è sempre molto apprezzato. Se un giorno le persone dovessero stufarsi di me è perché sarà stata colpa mia. Le zeppole e i panzarotti sono sicuramente il mio cavallo di battaglia ma la gente apprezza anche altri alimenti come focacce e altri fritti. Preparo tutto io, grazie agli insegnamenti di mio nonno. Ma poi ci ho messo tanto del mio».