Il recente stop ai cantieri sta per terminare. La promessa arriva direttamente dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, a margine dell’odierno Consiglio Comunale. Di recente l’amministrazione aveva annunciato due importanti interventi in altrettanti punti della città. In via Caduti di Nassirya la nascita di un’area verde, attrezzata anche per i padroni dei cani rimasti orfani dell’area dog della villa comunale dopo i recenti lavori di installazione di giostrine per i bambini. Un altro fermo anche in Piazza Coniugi Di Monaco, area principale del Rione Sant’Andrea dove è prevista l’esecuzione di un cantiere per la riqualificazione di una importante zona della cittadina sammaritana.

«Sia per il cantiere relativo ai lavori di Piazza Coniugi di Monaco a Sant’Andrea, sia quello che riguarda l’area verde attrezzata in via Caduti di Nassirya  – commenta il sindaco Mirra – c’erano delle problematiche burocratiche degli uffici che abbiamo risolto, abbiamo già le due ditte aggiudicatarie e quindi siamo pronti a brevissimo ad essere operativi con i cantieri. Nel giro di massimo qualche settimana partiranno entrambi». 

Le due aree già delimitate hanno agitato la dialettica politica con le associazioni ambientaliste all’attacco dell’amministrazione. A capeggiare l’accusa è il candidato sindaco Raffaele Aveta che addebita il blocco dei cantieri a scopo di propaganda, perché volto a rinviare l’esecuzione dei lavori da attivarsi solo nell’imminenza della campagna elettorale per accecare gli elettori esibendo nuovi interventi per la città.

Su questo tema il sindaco è netto: «E’ un’idea così meschina che solo una persona che lo fa, può pensarlo. Io non ci arriverei mai a pensarlo – sottolinea Mirra – e fra l’altro non sarebbe neanche una cosa intelligente, perché prima si fanno le cose e meglio è se fosse solo per il consenso, ma le cose di fanno per la città. Purtroppo le vicende burocratiche sono complesse e a volte richiedono dei tempi ulteriori rispetto a quanto previsto».

Proseguono, invece, i lavori alla scuola Principe di Piemonte così come all’Arco di Adriano posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica nel giugno del 2020. Lo storico monumento cittadino da tempo versa in condizioni di deterioramento e urgono interventi manutentivi: «Per l’Arco di Adriano i lavori procedono. Si stanno facendo con straordinaria attenzione. Più volte si riuniscono sul cantiere il nostro dirigente, la Sovrintendenza e la ditta, per monitorare il lavoro quotidiano, perché è particolarmente certosino e di grande attenzione. Ma siamo in dirittura d’arrivo. Alla Principe di Piemonte – conclude Mirra – i lavori proseguono». 

Altro cantiere fermo è quello che riguarda l’ex Casa del Fascio, di proprietà demaniale: «Il demanio ha fatto una messa in sicurezza tra l’altro chiesta da noi, perché c’era stata qualche perdita di calcinaccio dai cornicioni. Lì esiste una dinamica tutta interna tra l’Agenzia del Demanio e il Ministero di Giustizia, perché la Procura della Repubblica ha chiesto quegli uffici per poterne fare la sede della polizia giudiziaria e questo sarebbe molto positivo per la città in termini di sicurezza».