Quest’anno Masciandaro ha compiuto 125 anni. Il negozio d’abbigliamento di Corso Garibaldi in Santa Maria Capua Vetere si piazza di diritto tra le attività più longeve del nostro Paese. La sua storia si intreccia con l’economia della cittadina sammaritana diventando icona del commercio cittadino.

Nasce nel 1897 come cappelleria da Achille Masciandaro, il bisnonno degli attuali titolari: i fratelli Valentina e Marcello Masciandaro. Oltre ai cappelli comincia a vendere degli accessori, a lui subentra il figlio Antonio e il fratello Adolfo. I due cominciano a vendere tessuti pregiati approvvigionandosi in Scozia. Successivamente l’attività si è evoluta con la vendita di giacche già pronte all’uso e pullover provenienti prevalentemente da Scozia e Inghilterra.
La proprietà passa poi a Vito e Achille Masciandaro, rispettivamente papà e zio dei fratelli Marcello e Valentina. Ad ottobre del 2022 sarà passato un anno esatto dalla dipartita di Vito. Tanti al tempo sono stati i messaggi di cordoglio della cittadinanza sammaritana a dimostrazione di affetto e rispetto per una famiglia che da oltre un secolo sta portando il nome di Santa Maria Capua Vetere in tutta Europa.

VALENTINA MASCIANDARO, LE SUE PAROLE:
«Con la scomparsa di papà abbiamo capito quanto Masciandaro è importante per i sammaritani, quanto affetto, quanti racconti ci hanno tramandato i clienti. Ogni volta che entra qualcuno c’è una storia, un ricordo. E’ sempre bello. Attraverso loro conosciamo delle cose. Viviamo ancor di più la storicità del negozio. Noi siamo subentrati nel 2013. Papà ci ha insegnato a guardare, ascoltare, cercare di capire come ci si relaziona con un cliente, capire il tipo di stoffa al tatto e dall’odore. Tante piccole cose, anche per i colori».
MASCIANDARO, LE PAROLE DI MARCELLO:
«All’inizio vendevamo abbigliamento sia per uomo che per donna. Poi ci siamo concentrati solo sull’uomo per dargli maggiore scelta. Ci siamo affacciati sui social per farci conoscere e introdotto la vendita online che ci sta regalando enormi soddisfazioni. Con Amazon vendiamo in tutta Europa. Molto in Germania e Inghilterra ma anche Francia e Spagna e Norvegia. Vendiamo brand internazionali già consolidati che piacciono anche in Italia, non solo all’estero. Ci siamo rivolti anche da un pubblico più giovane rispetto al passato riuscendo a intercettarne una fetta sempre più grande».
COME CAMBIA LA MODA
Valentina e Marcello spiegano come la moda nel tempo stia cambiando e così anche il prodotto acquistato.
«L’uomo è sempre meno elegante e veste più casual, comodo e pratico. E così anche le aziende di conseguenza stanno modificando il prodotto. Le nostre scelte aziendali virano sempre di più verso l’ecosostenibilità con l’uso di tessuti riciclati, tessuti misti con sempre meno utilizzo di plastica per gli imballaggi. La selezione che facciamo – sottolinea Marcello – per le aziende tiene conto anche di questo. La moda anche in questo senso sta cambiando».
MASCIANDARO E LA SUA CLIENTELA, LA CITTA’
«Il pubblico è per di più sammaritano – racconta Valentina – ma contiamo anche su clienti da Roma, Caserta di Napoli. E’ cambiato il modo di vivere e adesso vendiamo di più polo, t-shirt, pantaloni e giacche. Si predilige un abbigliamento più giornaliero. Io credo che Santa Maria Capua Vetere risponde ancora bene commercialmente ed è sempre stata molto forte. L’avvento dei centri commerciali ha fatto perdere un po’ l’abitudine di passeggiare ma ci manteniamo ancora forti. Le politiche ci aiutano con l’organizzazione di qualche evento. La città ha un enorme potenziale – gli fa eco Marcello -, risponde ancora bene rispetto ad altri comuni come per esempio Caserta, ma un po’ meno di Aversa. Credo che l’amministrazione debba fare quanto più possibile per sfruttare questo potenziale, perché la città offre ancora tanto ebisogna lavorare per tenere viva quella fiamma che arde sotto le braci cercando di non farla spegnere. Ancora tanta gente viene a passeggiare a Santa Maria. Non siamo contrari alla ZTL ma va accompagnata a servizi e ad eventi. Bisogna avere parcheggi ed eventi in grado di portare qui le persone. Una giornata con 40 gradi non è una giornata buona per la ZTL».