Se con un gioco di specchi provassimo a riflettere nell’aula consiliare o nella stanza del sindaco post e commenti social di Umberto Pappadia, ne uscirebbe fuori un dibattito politico più acceso e complessivamente più completo.

L’avvocato sammaritano dopo una lunga militanza nel PD di Santa Maria Capua Vetere , una campagna elettorale nel 2016 da candidato sindaco e aver ricoperto la carica di consigliere comunale, affida al suo frequentatissimo profilo facebook idee, critiche e domande all’attuale primo cittadino Mirra e agli amministratori in carica.
«Faccio politica attivamente da sempre, dalla prima amministrazione, già dal primo post Di Muro. Sono 20 anni. Ho cercato di impegnarmi, di fare qualcosa. La mia storia politica era arrivata al capolinea, in esaurimento. Per il mio modo di vedere politica, questo momento attuale di depressione politica non mi dà più la possibilità di operare come vorrei. In una prima fase ero speranzoso e favorevole ad una ipotesi di accordo con l’attuale sindaco, ragionando con lui mi sono reso conto che non c’erano i presupposti per fare quello che io credevo. Ho verificato che il quadro che veniva fuori dalle elezioni non mi lasciava spazio per fare il discorso che ritenevo utile per la città. Un minuto dopo le elezioni ho ringraziato i miei compagni, ho fatto presente che era finito il mio tempo e mi sono fatto da parte».
LA PROGETTUALITA’
«Mi aspettavo dei progetti. Il suo programma è stato completato un minuto prima della presentazione delle liste, firmato dagli aspiranti consiglierei senza che lo leggessero affatto. Non c’è stato un dibattito interno tra gli alleati, non un dibattito programmatico, né l’ individuazione delle priorità. Il giorno dopo le elezioni, i consiglieri eletti sono spariti. Non si sa più cosa ci stanno a fare».
MIRRA E LA GIUNTA
«In 5 anni di opposizione fatta, rivendico la assoluta forza ed onestà della mia opposizione che rimarrà un unicum irripetibile in questa città. Quella attuale non è paragonabile, noi abbiamo prodotto atti e documenti. Parlavo nella mia campagna elettorale di come si costruisce il consenso. Santa Maria Capua Vetere non crescerà se il consenso si costruirà cercando di accattivarsi il piacere di qualcuno legandosi le mani facendo promesse, tutelando determinate situazioni. Oppure si può creare il consenso sulla base dei progetti. La storia e Mirra, ci insegnano che qui sui progetti non si può costruire, si deve costruire creando l’armata Brancaleone, mettendo tutti dentro, creando il numero, consiglieri con parenti con consenso personale, ma non certo con un progetto politico. Si tutela lo status quo. Altrimenti qualcuno deve spiegare cosa ha fatto di compiuto in 6 anni. La nuova Giunta come promesso da Mirra doveva fare un salto di qualità, mi pare che siamo in piena continuità con il passato. L’immagine che ho di questa amministrazione è l’impalcatura fuori alla Principe di Piemonte, non è stato tolto uno stuzzicadenti. Palazzo Teti come stava sei anni fa, così è adesso. L’unica opera pubblica fatta è una strada. Si prese un vecchio progetto di Di Muro già finanziato. Prima di fare proclami e sbandierare inaugurazioni di fantomatici progetti bisognerebbe dirci cosa si compie di questi progetti. Dal punto di vista amministrativo non vedo niente. E’ una Giunta che a mio avviso non produce e non produrrà mai niente , mi auguro di essere smentito».
L’OPPOSIZIONE
«Inesistente. Vedo alcuni consiglieri che non vedono l’ora di passare in maggioranza a fare che cosa non si capisce, Si può fare ma bisogna spiegare perché dando un contenuto».
CAPITALE DELLA CULTURA E Via Appia PATRIMONIO UNESCO
«E’ un boomerang. Ci vogliono troppi anni per fare qualcosa di quello che è stato affermato di realizzare per arrivare al risultato. Quanto ha stanziato per esempio il Comune per la Cultura? In questi anni non abbiamo messo in campo nulla per valorizzare ciò che abbiamo. Chi vuole venire oggi a fare un giro all’anfiteatro non si trova in condizioni di muoversi in sicurezza. Non si può vedere l’arena, non è agibile. Non è visitabile il Mitreo se non previa autorizzazione di un custode, i siti minori si aprono una volta l’anno. Questi patrimoni che abbiamo non sono fruibili se non con grossi sforzi. In questa situazione siamo all’anno zero. Mi fa piacere ma non vedo i presupposti. Mi appare velleitario».
IL FUTURO
«Sono preoccupato per i futuri 4 anni, ma stringeremo i denti e ci dimenticheremo di Mirra e di questa amministrazione. Il problema è di quello che verrà dopo, perché la classe politica nata non è in grado di dare niente alla città e amministrerà anche dopo di lui. Credo che il dopo Mirra sarà anche peggiore. Non vedo crescere niente, un dibattito politico. E’ l’amministrazione peggiore di sempre perché c’è continuità nell’immobilismo. Voglio vedere tra 4 anni se ci sarà un’opera completata. Qualcosa che hanno progettato, iniziato e finito loro».