
“Vorrei che il nostro gesto serva da esempio per quanti vorrebbero fare qualcosa per aiutare quella povera gente martoriata dalla guerra“. Queste le parole di Carmine Vastano titolare del locale “Paninoputeca”.
Il locale sito in Piazza Mazzini a Santa Maria C.V. nei giorni scorsi è stato il fulcro di una lodevole iniziativa di beneficenza a favore dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. In appena un giorno e mezzo sono stati raccolti oltre una tonnellata di beni di prima necessità da spedire alle donne e ai bambini scappati dal loro Paese e ospitati in una tendostruttura al confine con la Polonia.
S.M.C.V. raccolta di beni per gli ucraini
L’idea di fare questa raccolta è nata grazie a Mila, donna ucraina residente in città da quindici anni. Era da poco giunta la notizia dell’attacco russo all’Ucraina e in un momento di disperazione Mila ha deciso di fare qualcosa per aiutare la sua gente. Subito è partito il tam tam di telefonate verso alcune sue connazionali ed insieme a loro ha organizzato questa spedizione in Ucraina. Aiutata da Carmine, il proprietario di Paninoputeca, da Carmine Munno, del Partito Animalista e da Paolo Urban SMCV, in poco tempo ha raccolto una quantità enorme di beni di prima necessità.
“Mila, la mia amica ha il figlio lì, era disperata. – racconta Carmine – Da questi pianti le è venuta l’idea di chiamare conoscenti ucraini per cercare di fare qualcosa. Ha contattato una sua amica a Varsavia, in Polonia, che conosce un’altra donna che sta alla frontiera dove sbarcano i rifugiati. Lei ci disse che lì erano già senza viveri ed era appena il terzo giorno di guerra“.
“Così ci mandano un furgone da lì – prosegue – e insieme a Mila organizziamo questa raccolta, grazie anche ad una sua amica napoletana. Il sindaco di quella cittadina ci fa avere una lista dei generi che servono, vestiti per bambini, cibo, scatolame, ecc“.
La grande solidarietà dei sammaritani
“Tramite il tam tam sui social – continua Carmine – riusciamo ad arrivare così ai tanti sammaritani che in meno di un giorno e mezzo hanno dimostrato una solidarietà grandissima, abbiamo raccolto quasi una tonnellata e mezzo di roba. Ancora oggi la gente mi chiama e vuole aiutare. Non lo credevamo“.
“Il furgone ha impiegato venti ore di viaggio all’andata e venti al ritorno. I nostri pacchi sono arrivati a Cracovia, dove hanno allestito una tendostruttura in un campo di calcio per accogliere i rifugiati. A Napoli hanno raccolto venti pacchi, qui la grande parte l’hanno fatta i sammaritani. Vorremmo rifarlo, anche se adesso gli organi istituzionali sono partiti tutti e stanno aiutando“, aggiunge.
“Abbiamo avuto la telefonata da lì di mamme che piangevano. – conclude commosso Carmine – Hanno ricevuto scarpe per i loro bimbi e vestitini. Non avevano nulla. Volevano ringraziarci ma era difficile comunicare perché non parlavano in italiano”.
Archeologa di formazione, giornalista di professione, travel designer per passione.
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