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Tomba romana a San Prisco

Tomba romana a San Prisco. Il nostro territorio non smette di stupire, uno scrigno di tesori che continuano a riaffiorare a distanza di oltre duemila anni.

Rinvenuta tomba romana a San Prisco

Ed è così che basta scavare in qualsiasi punto di quella che fu la Capua Antica, nel suo centro o nell’immediata periferia, che emergono gioielli che continuano a documentare il passato glorioso dell’Altera Roma, l’unica città d’Italia che fu in grado di tenere testa alla potente capitale dell’Impero.

Durante gli scavi per la costruzione della nuova chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a San Prisco, nel terreno di proprietà della Diocesi di Capua situato all’angolo tra via Gianfrotta e Viale dello Sport, è emersa una costruzione antica.

Dai primi rilievi essa sarebbe riconducibile ad una tomba romana a pianta circolare, molto probabilmente di età imperiale e potenzialmente di grande valore storico. Lo scavo subito è stato interrotto per preservare le evidenze archeologiche e per permettere agli esperti di effettuare i primi sopralluoghi, ma riprenderà a breve con la presenza della Soprintendenza Archeologia di Caserta.

Purtroppo, come spesso accade sono stati trovati segni evidenti di depredamento avvenuti nel corso dei decenni addietro. Inoltre la zona adiacente la tomba romana, nei prossimi giorni, sarà completamente analizzata per stabilire se su quel terreno esiste la possibilità di ulteriori rinvenimenti. Se nel corso dello scavo di questa tomba non dovesse emergere nient’altro la chiesa potrà comunque essere costruita garantendo contestualmente la fruibilità del sito con questa nuova scoperta.

Zona di necropoli di Capua Antica

I comuni di San Prisco, Casapulla, Curti e Casagiove rientrano nella zona di quella che fu la necropoli orientale di Capua Antica. La stessa Conocchia di Curti e le Carceri Vecchie di San Prisco, tombe di età imperiale, sorgono in questa zona ad est della città romana e sull’asse viario più importante della Campania quale era la Via Appia.

La zona di San Prisco dove è stata trovata la tomba è quella più prossima alle mura dell’antica città di Capua, lì dove nel IV-III secolo a.C. si era estesa la necropoli con tombe dipinte, continuò ad essere utilizzata anche in epoca imperiale per lo stesso scopo funerario. Lungo via Trieste infatti, furono trovati i resti di fondazioni di monumenti sepolcrali di età romana e di quelle più povere fatte di tegole con copertura “alla cappuccina”. Molti dei corredi funerari sono ora conservati nel Museo Archeologico dell’Antica Capua.

Non solo, negli anni Settanta nella località chiamata “Ponte di San Prisco”, vicino al limite della cinta muraria della Capua antica, furono ritrovati i resti di una necropoli sannitica del IV secolo a.C. con tombe alcune delle quali dipinte e ricche di vasellame, ornamenti personali, fra cui anche oro. Questo testimonia che la zona era utilizzata come necropoli già in età sannitica e prima dei romani.

Molto probabilmente questa destinazione d’uso della zona continuò anche in epoca paleocristiana, quando si sviluppò un cimitero cristiano dove secondo la tradizione fu sepolto anche San Prisco, compagno di San Pietro nel suo viaggio in Italia e primo vescovo di Capua. Sulla sua tomba fu successivamente eretta la primitiva basilica paleocristiana, come spesso avveniva all’epoca, “ad corpus” (cioè sul corpo del santo, ndr). Oggi essa è ricalcata in parte dalla Chiesa di Santa Croce, celebre per la cappella di Santa Matrona.

Carcerivecchie
Carceri Vecchie sulla Via Appia – San Prisco